Vorrei brevemente aggiornare alcuni dati riguardo alcuni dei primissimi stadi della meravigliosa metamorfosi che si verifica all’inizio della vita di ogni essere vivente alla luce delle nuove osservazioni che la medicina moderna ha potuto realizzare attraverso i più sofisticati mezzi di cui dispone.
Tali nuove conoscenze riguardo i primissimi momenti del manifestarsi della vita si avvalgono dello studio e delle intuizioni dei medici occidentali che cominciarono ad approcciare le origini della vita con occhi nuovi per poi creare l’attuale biodinamica cranio-sacrale.
Il capostipite fu William Gardner Sutherland (1873 – 1954) che cominciò ad osservare la mobilità ossea del cranio dell’adulto intuendo la potenza e la ritmicità dei fluidi del corpo umano.
Punto focale dei sui studi divenne quindi la ricerca sulle forze che agiscono a partire dallo sviluppo embrionale a cui tutte le cellule ed i tessu ti del corpo rispondono per il mantenimento dell’ordine e della salute, espressione dell’Intelligenza della vita stessa.
Altri studiosi accompagnarono le sue ricerche definendo questa Intelligenza come una Matrice Originaria o Intenzione Originaria, un Respiro della Vita che è presente dall’inizio della vita e che continua per tutta la vita, in ogni momento di creazione.
"Nella guarigione c’è un punto decisivo da comprendere. Non importa quanto la situazione sia disperata; le informazioni sul tutto, il principio ordinatore intrinseco o progetto fondamentale sono ancora accessibili in ogni parte. Il progetto della salute è quindi presente in ogni parte ed è ancora disponibile se vi si può accedere."
Franklin Sills

Concepimento e fecondazione
L’incontro tra l’ovulo (ovocito) ormai maturo appena espulso dall’ovaio e il folto gruppo di spermatozoi provenienti dal lungo viaggio attraverso l’utero e la tuba avviene nella porzione ampollare, ossia dove la tuba sfiocca a forma di padiglione. Pochi spermatozoi di questo gruppo riesce a giungere a contatto con la spessa membrana dell’ovocito chiamata zona pellucida. La presenza di speciali recettori situati sulla testa di ciascuno di essi fa supporre che ci sia un richiamo chemiotattico che li attrae verso l’ovocito guidandoli nella giusta direzione, ma solo uno di questi, a contatto con la zona pellucida, farà si che a sua volta l’ovocito reagisca e metta allo scoperto una zona di contatto con quel particolare spermatozoo creando un varco attraverso il quale passare. Non sarà, come precedentemente ipotizzato, il primo spermatozoo creando un varco attraverso il quale passare.
Non sarà, come precedentemente ipotizzato, il primo spermatozoo ad arrivare ad avere l’opportunità d’entrare, ma già prima si crea un dialogo tra le due entità.
Secondo le osservazioni è l’ovocito stesso sceglie quale, dei diversi spermatozoi posti sulla sua superficie, sarà quello che potrà penetrare, modificando la propria membrana appena avvenuto il contatto per evitare che altri possano entrare.
Prima Estasi
Prima di incominciare la divisione meiotica durante il viaggio nella tuba vi è una sorta di intervallo, di riconoscimento tra le due entità quella femminile e quella maschile. Si è osservato, infatti, che tale periodo di stasi può durare tra i 15 minuti e le 48 ore e che al termine della quale, viene a formarsi una unica identità, una cellula costituita dal patrimonio genetico sia della cellula uovo che dell spermatozoo ossia lo zigote.
Fluttuazione
Inizia quindi il viaggio dalla periferia della tuba all’utero che durerà 40- 60 ore.
Durante questo percorso si creeranno due polarità e inizieranno le segmentazioni all’interno della forte membrana che mantiene il diametro iniziale. All’inizio i blastomeri (cellule staminali totipotenti) si dividono in maniera ordinata ossia disponendosi su assi, successivamente la segmentazione, per mancanza di spazio, avviene più
caoticamente ma seguendo un ritmo preciso come di una respirazione profonda. Allo stadio di formazione di 16 blastomeri lo zigote, che ora verrà chiamato morula, giunge, spinto dal movimento ciliare e dalle contrazioni peristaltiche delle tube, alla cavità dell’utero.
4° giorno
Uscita dalla tuba, la morula si trova a contatto con una dimensione diversa, molto più ampia. Ciò dà luogo alla Seconda Estasi, ossia ad un intervallo prima delle segmentazioni conclusive fino ad avere un centinaio di blastomeri.
Successivamente la morula si invaginerà (cavitazione) liberandosi della sacca pellucida diventando così blastocisti formata da una parte esterna detta trofoblasto, con una cavità detta blastocele caratterizzato da un ammasso di cellule da una parte detto nodo embrionale da cui avrà origine l’embrione.

5° giorno
Lisa la zona pellucida il blastocisto aderisce all’epitelio dell’endometrio.
7° - 8° giorno
Si formano i foglietti germinativi nel nodo embrionale l’endoderma e l’ectoderma che formano due dischi germinativi.
9° giorno
Incistazione completata.
10° - 13° giorno
La membrana sempre più sottile permette scambi sempre più stretti tra madre ed feto. Si formeranno il sacco vitellino primario e secondario che renderanno autonoma la sussistenza dell’embrione fino alla formazione dell’allantoide che diventerà a sua volta il cordone ombelicale.
15° giorno
Nella zona delle testa si forma la placca precordiale che a sua volta diventerà il cuore.
 
16° giorno
Nella zona caudale un solco longitudinale mediano che forma la linea primitiva che termina con una fossetta detta nodo di Hensen, da li si aprirà il 3° foglietto.
1. invaginazione tra i due foglietti con movimenti a vortice al 16° giorno, si forma la linea primitiva ossia una linea mediana primaria attorno cui si forma la notocorda.
2. il respiro e il mantenimento della polarità permangono e aprono le porte ad una dimensione sottile. Si genera un fulcro longitudinale al cui nucleo è presente quiete come elemento organizzatore (come l’occhio del ciclone) in torno a questo fulcro cominciano ad organizzarsi strati di strutture, come delle maniche, intorno a questo stato di quiete e di grande stabilità.
3. Al centro vi è una linea mediana quantica, che ci collega con la matrice originale, intorno a cui si forma la notocorda dove si imposta l’organizzazione cellulare.
La linea mediana e la notocorda forniscono l’asse di sviluppo per il sistema nervoso centrale e per la colonna vertebrale. Senza questo asse dietro/avanti, sopra/sotto, sinistra/destra non hanno significato. Una volte sviluppate queste strutture la notocorda si disintegra lasciando comunque la sua impronta di orientazione e sviluppo delle cellule e dei sistemi corporei.
17° giorno
- Formazione mesoderma.
- Diventa gastrula.
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