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La medicina tradizionale cinese

Lo sviluppo e la diffusione della medicina tradizionale cinese sono legati al leggendario nome di Huangdi ( il famoso Imperatore Giallo), che nel libro classico “Huangdi neijing” (4°-3° secolo a.c.) la illustra e la descrive sotto forma di dialogo con il medico di corte Qi Bo.

Si tratta di una medicina globale, dialettica, basata sull’osservazione dalla relazione che intercorre tra uomo e natura. In questo trattato Qi Bo espone le leggi che regolano il cosmo, lo yin e lo yang, i 5 elementi (movimenti), le loro applicazioni nel campo della fisiologia, della patologia, della diagnosi, del trattamento e della prevenzione delle malattie e in particolare illustra la ricerca dello stato di salute e dell’equilibrio psicofisico.

L’osservazione attenta dell’ambiente circostante e delle influenze sullo stato di salute attraverso l’esperienza diretta, ha portato alla scoperta di medicamenti, alimenti, erbe, rituali e tecniche mediche rivolti soprattutto al mantenimento dello stato di salute e dell’equilibrio di ogni singolo individuo, alla prevenzione delle malattie e al trattamento delle stesse nel rispetto della globalità della persona.

Nel corso dell’evoluzione, questa medicina empirica, si è arricchita e confrontata con le diverse scuole filosofiche; in particolare il pensiero taoista e quello confuciano hanno dato l’impronta definitiva che ancora oggi caratterizza questa affascinante e misteriosa scienza medica: perciò per comprendere appieno questo tipo di scienza, sono fondamentali i concetti inerenti a yin e yang e ai 5 elementi.

Secondo la filosofia taoista cinese, l'intero cosmo é espressione di un principio fondamentale chiamato tao, origine, motore e fine di tutto cio' che esiste, onnipresente ma impercettibile e indefinibile. Tutto il creato e ogni essere vivente costituiscono emanazioni del dao(tao nella vecchia trascrizione), che si manifesta tramite l'azione di una forza di trasformazione e mutamento: il qi o soffio vitale, che alimenta ogni forma di vita, rappresenta la vibrazione vitale dell'universo e scorre incessantemente ovunque, in ogni aspetto della natura così come nell'uomo. Il qi si esprime tramite l'attività dinamica di due forze o polarità primordiali, lo yin e lo yang, opposti ma complementari.

Lo yin rappresenta l'aspetto femminile, passivo, ricettivo, interno, freddo, oscuro di ogni fenomeno o cosa; lo yang ne é l'aspetto maschile, positivo, creativo, esterno, caldo e luminoso. Le due polarità non corrispondono ad entità materiali, né possono esistere e agire separatamente, ma si completano e trasformano a vicenda in un continuo processo dinamico.

Ma l'universo è anche costituito da 5 elementi primordiali: il legno, il fuoco, il suolo, il metallo, l’acqua. Il legno, associato al colore verde, simbolizza la vegetazione che nasce dal suolo e si risveglia in primavera, che è detta essere stagione yin. Il fuoco comprende tutto ciò che brucia e sale: associato al rosso e all'estate, con la sua mobilità, la luminosità e il calore esprime lo yang per eccellenza. Poichè il suolo è l’elemento centrale, occupa anche il centro dei quattro punti cardinali e il suo breve periodo di dominio è tra l’estate e l’autunno. Il metallo, rigido e indeformabile, rappresenta la durezza e la fissazione, ma anche la stagione autunnale e quindi ancora degli elementi yang. L'acqua,che scende, ristagna, si infiltra ovunque, attirata verso il basso e l'oscurità è la massima espressione dello yin, il suo colore è il nero e tutti colori scuri e la stagione che la esprime è l'inverno.

I 5 elementi o movimenti (wuxing)non vanno intesi come sostanze passive e statiche, ma come forze dinamiche impegnate in una trasformazione ciclica; si trovano coinvolti in una relazione reciproca di "generazione" e "distruzione": ogni elemento viene generato dal precedente e dà origine al successivo.

La medicina tradizionale cinese nasce quindi come medicina rurale, con un linguaggio e una diffusione popolare e legata a concezioni filosofiche molto antiche. E’ una terapia olistica, cioè un tipo di cura che intende la malattia come la disfunzione di un’entità viva, normalmente dotata di armonia. Essa considera la mente e il corpo come un’unità, che non può essere separata, la diagnosi del medico cinese pone al centro la persona e considera quasi tutte le malattie croniche come manifestazioni di una particolare debolezza dell’individuo, sostenendo che non possa esistere uno stesso rimedio per curare due persone anche se apparentemente affette dalla stessa malattia. Egli farà una diagnosi precisa del tipo di squilibrio che ha colpito il paziente e poi deciderà una terapia volta a migliorare la sua condizione di salute generale, cioè il suo benessere a livello non soltanto fisico, ma anche mentale e spirituale.

Zhuangzi (grande maestro taoista del 4°secolo a.c.) diceva in proposito:

"La natura di ciascuno è diversa,
e lo sono le sue necessità.
Ecco perché i saggi di un tempo 
non prescrivevano lo stesso rimedio
per tutti."

Possiamo perciò dedurre che l’equilibrio dell’uomo consiste nei corretti rapporti tra mente e corpo, funzioni e strutture, pensieri ed azioni, riposo e attività, ecc. Quando invece un aspetto prevale o soccombe rispetto al suo contrario, si verifica la malattia

Fonte: http://www.tuttocina.it

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Trenta anni in cui ho potuto amalgamare la passione con la professione passando attraverso esperienze apparentemente molto diverse ma legate tra loro da un filo irresistibile: la capacità insita in ciascuno di noi di rinnovarsi e trasformarsi.

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