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Storie del Grande YU (prima parte)

Miti e leggende di un imperatore cinese molto simile ai nostri eroi

Storie del Grande YU  (prima parte)

Intorno alla figura di Yu il grande, mitico imperatore cinese, gravitano molteplicità di leggende. Meglio, è la figura di Yu che gravita ovunque nella leggenda e si fa viva qua e là, frammentaria e frequente. Nel mito taoista il nome di Yu ritorna, come una nota, un richiamo alla regola. E’ intreccio di storie diverse. Uomini, dei, geni, animali, astri, catastrofi.


La nascita della società umana. Storie di intimità familiari, salvamenti, sequele dinastiche, congiure divine. Scontri ed incontri rari e indicibili, casuali ed umani. È epopea di uomo che dà ordine e pace alla terra e diviene sovrano. Dove un mito finisce od inizia, da lì un altro si snoda verso il passato o il futuro. Le differenze sottolineano la fondamentale unità e verità del racconto. È occasione per noi di esperienze di cosmi, deità, società, individui, convergenti nella figura di Yu. Susseguirsi di primi piani e ampi lunghi dissolti, evidenze di contraddizioni che danno forma a sillogismi e complementarietà emozionali. E ovunque viviamo quell’impressione di già visto, di già vissuto, che è soglia di affiorare di coscienza.
La partecipazione, l’intenzione di noi che ascoltiamo è quella dei nostri
ricordi.L’immediatezza delle immagini è quella dei nostri sogni.
Le immagini scorrono, perimetri diversi di impreviste isole di verità. L’orizzonte della coscienza delinea cosi varietà di profili, antichi luoghi di consapevolezza solo in metafora espressi.
Il rotondo della volta celeste poggia sulle quattro montagne. Sono le colonne agli angoli del quadrato di Terra.



Kung-Kung, Genio del Vento, mostro serpente dal volto umano, semina terrore. Il messo imperiale, armato di luce, lo ferisce a morte. Ma quello si avvinghia in spire alla Montagna di Nord Ovest. E’ colonna del Cielo. La spezza. Il Cielo scricchiola, in parte va in pezzi. Sono cascate di massi e diluvi. Cede di lato, poi si assesta. Da allora il cielo è così, un poco inclinato sul tavolato terrestre.
Nuwa, la figlia del Dio delle Acque, cattura la Grande Tartaruga. Le taglia le zampe. Ne fa nuove colonne del Cielo. Poi ripara la volta azzurra crepata, con pietre dei cinque colori. Ancora oggi di notte le vediamo risplendere. Le stelle. Riporta ordine in terra. Sposa il fratello Fuhsì. Noi umani proveniamo da loro.

 

E’ diluvio durante l’impero di Yao. Ed ecco Gun. Il consiglio dei capi gli affida il compito di fare calare le acque. Nove anni di sforzi. Gun tenta di opporsi alle acque. Argini e dighe. Fallisce. Condannato. Yao lascia l’impero a Shun. L’inondazione continua e chiamano Yu, il figlio di Gun, al compito fallito dal padre. Tredici anni di fatiche indicibili. Scava i letti dei ruscelli, draga i fiumi e li sprofonda fino al mare. Ridisegna canali di scolo, valli, montagne, spartiacque. Li fa conformi all’Ordine Celeste, di cui ha ed è immagine.
Non si oppone ma asseconda l’inondazione. Il suo impegno è premiato. Le acque discendono. E’ imperatore. Dà inizio alla dinastia Hsia

Fine prima parte



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